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IL SUOLO E’ DOVE TUTTO HA INIZIO
IL SUOLO È DOVE TUTTO HA INIZIO
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La salute dei suoli rappresenta la base per una produzione alimentare sana (FAO 2015)
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Il concetto ONE HEALTH (coniato da One Health High-Level Expert Panel 2022) sostiene l’esistenza di una connessione tra la salute di suolo, piante, animali, uomo ed ecosistema: il ruolo benefico del microbioma del suolo concorre a determinare la salute delle piante e degli animali intervenendo indirettamente sulla catena alimentare e dunque sul microbioma e la salute dell’uomo. (MICROBIOMA – One Health: dal suolo al benessere dell’UOMO – V. M. Sellitto)
L’ IMPEGNO UNIMER PARTE DAL SUOLO
Un tratto importante della salute del suolo è la sua resilienza, cioè la capacità di assorbire le perturbazioni naturali (effetti devastanti del climate change) o indotte dall’uomo e ripristinare il suo funzionamento. La sostanza organica ha una importanza fondamentale per la salute del suolo da poter essere considerata la “chiave di volta” per la fertilità. Essa infatti riunisce in sé le funzioni di concime, correttivo, ammendante e può modificare profondamente le proprietà del suolo, influenzandone positivamente le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche:
- rispetto alle proprietà fisiche, ha azione migliorativa su struttura e stabilità degli aggregati, aumentando la capacità di ritenzione idrica, la permeabilità all’aria, il drenaggio, e migliorandone la lavorabilità. Inoltre limita i fenomeni di erosione indotti da eventi climatici avversi.
- rispetto alle proprietà chimiche, fornisce elementi nutritivi alle piante come conseguenza dei processi di mineralizzazione, influenza direttamente o indirettamente la disponibilità di molti elementi attraverso diversi meccanismi (es. riducendo l’intensità di fissazione del fosforo o l’azione chelante sul ferro). Regola il pH e migliora la capacità di scambio del suolo attenuando anche gli effetti negativi legati a condizioni di eccessiva salinizzazione.
- rispetto alle proprietà biologiche, sostiene i processi vitali di quasi tutte le forme di vita terricole e fornisce l’energia metabolica necessaria per lo svolgimento di molti processi biologici (es. nitrificazione e mineralizzazione) con conseguente beneficio del sistema suolo-microbioma-pianta
La perdita di sostanza organica è dunque uno dei fenomeni più gravi che possono interessare i suoli. Questo si verifica da un lato per le trasformazioni d’uso del suolo operate dall’uomo, dall’altro per effetto di pratiche agricole intensive, come lavorazione del terreno profonde e la scorretta gestione della fertilizzazione. L’attuale situazione impone una particolare attenzione alla conservazione della sostanza organica al fine di evitare l’avvicinarsi a valori che potrebbero portare ad una perdita della fertilità difficilmente recuperabile, determinando fenomeni di desertificazione (UNCC – United Nations Convention to Combat Desertification)
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La FAO, per cercare di arginare questa problematica a livello mondiale, ha istituito la GSP (Global Soil Partnership), un partenariato volto a promuovere una gestione sostenibile del suolo a tutti i livelli, individuando una serie di obiettivi fondamentali che i governi devono impegnarsi a perseguire per garantire la conservazione del suolo, contrastando tutti i principali fattori di degrado, al fine di migliorarne la produttività e la sicurezza alimentare. Una delle linee guida sostiene l’importanza dell’equilibrio del ciclo dei nutrienti nel suolo in funzione della dinamica nutrizionale tra suolo-acqua-microrganismi-piante, bilanciando l’applicazione di fertilizzanti con un uso efficace di ammendanti organici.
La concimazione organica ed organo-minerale, ben rappresentata dalla proposta Unimer, svolge una funzione positiva sulle tematiche individuate dalla Fao e recepite dal Green Deal della UE:
- ripristinare il tenore di sostanza organica presente nei suoli e aumentare lo stock di carbonio organico;
- favorire l’aggregazione e la stabilità delle particelle del terreno riducendone l’erosione, il compattamento e migliorando la struttura con effetti positivi anche sulla disponibilità idrica per le colture;
- migliorare la disponibilità degli elementi nutritivi, aumentando la fertilità del suolo e stimolando l’attività microbica;
- ridurre il rischio di perdita dei nutrienti;
- aumentare la biodiversità edafica che è coinvolta in numerosi processi che garantiscono la funzionalità del suolo, come il riciclo dei nutrienti e dei flussi energetici.